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RIMBORSATO IN ITALIA SOTORASIB, PRIMA TERAPIA TARGET ORALE PER IL TUMORE DEL POLMONE

18 luglio 2024

Il farmaco è in grado di ridurre del 34% il rischio di progressione di malattia e di raddoppiare la sopravvivenza libera da progressione a 12 mesi, con una migliore qualità di vita rispetto alla chemioterapia. In Italia, sono 1300 i pazienti con questo tipo di tumore

Rimborsato in Italia sotorasib, prima terapia target orale per il tumore del polmone: Project

Sotorasib, prima terapia target orale specifica per i pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) avanzato e mutazione KRAS p.G12C, ha ottenuto la rimborsabilità in Italia. L’Italia nel 2023 registra 44 mila nuove diagnosi di tumore del polmone, con una prevalenza maggiore negli uomini (30 mila casi) rispetto alle donne (14 mila casi). L’85% dei casi appartiene alla categoria dei tumori al polmone non a piccole cellule (NSCLC), una forma che, nel 60% dei casi, presenta mutazioni genetiche, tra cui quelle a carico di KRAS che risultano tra le più diffuse, con un’incidenza del 30%. In particolare, la mutazione G12C pesa per quasi la metà di tutte le mutazioni a carico di KRAS, rappresentando il 12-13% dei casi totali nel NSCLC: in pratica un paziente ogni 8 presenta questa mutazione, con una stima complessiva che ogni anno conta circa 2600 persone.


Complessivamente nel tumore al polmone, la sopravvivenza a 5 anni (attualmente del 16%) sta aumentando proprio grazie all’utilizzo in pratica clinica delle terapie target, che sono più efficaci e meglio tollerate rispetto alla sola chemioterapia: e proprio sotorasib rappresenta la prima terapia target orale per i pazienti con NSCLC avanzato e mutazione KRAS p.G12C che finora risultavano privi di un trattamento specifico. “Sotorasib è il precursore di una nuova generazione di terapie target per i pazienti con mutazione KRAS p.G12C – commenta Silvia Novello, direttore Unità Oncologia Toracica, San Luigi di Orbassano (TO), ordinario di Oncologia Medica dell’Università degli studi di Torino – Sotorasib riduce del 34% il rischio di progressione della malattia e raddoppia il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 12 mesi; dati importanti in grado di dare una risposta ad una grande bisogno ancora non soddisfatto per i pazienti, finora trattati con la sola chemioterapia”.  


In considerazione dell’alto numero di mutazioni identificabili nel tumore al polmone, è importante tracciare il profilo molecolare del tumore. “La profilazione molecolare è determinante per questa neoplasia e il sequenziamento genico di nuova generazione (NGS - Next Generation Sequencing) consente di caratterizzare simultaneamente tutte le alterazioni in geni differenti, che fungono da marcatori per questa tipologia di pazienti – spiega Umberto Malapelle, Dipartimento di Sanità Pubblica, Laboratorio di Patologia Molecolare Predittiva dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – Sulla base dell’identikit genetico è possibile in 5 casi su 10 accedere a cure mirate, come nel caso dei pazienti con mutazione KRAS p.G12C che da oggi hanno a disposizione sotorasib, prima terapia target per una maggiore aspettativa e una migliore qualità di vita”.


Avere più tempo e più tempo di qualità sono aspetti centrali per i pazienti che convivono con una malattia oggi ancora non guaribile. Conferma Stefania Vallone WALCE Onlus, Women Against Lung Cancer in Europe: “La prima terapia mirata orale per la mutazione KRAS p.G12C, apre nuove prospettive a questi pazienti: consente di ridurre i tempi necessari per il trattamento, perché non obbliga a trascorrere ore all’interno dell’ospedale per la chemioterapia permettendo ai pazienti di dedicare più tempo alla famiglia, al lavoro, alla vita sociale. Un tempo prezioso che alimenta anche la speranza di vedere la ricerca raggiungere nuovi traguardi”.


I progressi nella ricerca biotecnologica rappresentano un elemento cruciale per l'innovazione terapeutica. Grazie alle sinergie tra biologia e tecnologie avanzate, si aprono nuovi orizzonti nella cura delle malattie più complesse da trattare, sviluppando trattamenti più efficaci in aree prima inesplorate. “KRAS ha rappresentato fin qui una storia di studi infruttuosi lunga oltre 30 anni – ricorda Alessandra Brescianini, direttore medico Amgen Italia – Grazie alla determinazione nel guidare uno dei programmi di sviluppo più rapidi della nostra storia, abbiamo reso disponibile ai pazienti sotorasib, primo inibitore di KRAS p.G12C, segno tangibile dell’innovazione di cui è portatrice la ricerca farmaceutica. Questo traguardo rappresenta il primo passo di Amgen in un’area terapeutica insidiosa come quella del tumore al polmone non a piccole cellule avanzato – conclude Alessandra Brescianini – Prosegue infatti anche in questa area il nostro impegno ad aprire nuovi sentieri, per scoprire soluzioni terapeutiche in grado di estendere e migliorare la qualità di vita delle persone che si confrontano ogni giorno con la malattia”.

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